Residenza d’Epoca CAVALIERE

Residenza d'Epoca CAVALIERE, Via Vittorio Emanuele, Bibbona, LI, Italia

Dettagli

La casa nella sua forma attuale è il risultato di numerose modifiche apportate nel corso del tempo. Il primo muro ad essere eretto sembra che facesse parte delle antiche mura di Bibbona. Infatti già durante l’ottavo secolo queste zone erano soggette ad incursioni barbariche da terra e saracene via mare ecco la necessità di fortificarsi. Nel dodicesimo secolo Bibbona è nominata nei documenti come uno dei più forti castelli della maremma pisana, contesa in quel periodo da Volterra, Pisa e Firenze.

È in questo periodo che vennero erette torri e mura di recinzione ancora presenti e visibili all’occhio più esperto. Assediato ed incendiato varie volte nel corso dei secoli, il castello fu sezionato in più parti e dette origine alla formazione del piccolo borgo. Il muro portante della casa parallelo alla parete rocciosa sembra sia uno di questi muri fortificati sul quale è stata successivamente costruita l’attuale casa. I corridoi sono presumibilmente stati aggiunti in un secondo momento per esigenze interne.

L’ingresso principale inizialmente era quello lato strada e serviva sia l’attuale sede del cavaliere sia la parte a destra dell’ingresso. Attualmente le proprietà sono separate. La presenza templare a Bibbona è stata molto importante tanto da avere anche un ospedale per i pellegrini ed una ricca e documentata simbologia sparsa nel comune. Sotto la breve occupazione francese a cavallo tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800 la casa sembra sia stata frequentata dal Maresciallo di Francia Barone di Rochefort a testimonianza abbiamo numerosi simboli araldici trovati nella proprietà tra i quali viene rappresentato il leone rampante sotto corona che ( curiosità ) é anche il simbolo di Bibbona.

La presenza francese in Toscana oltre a governare politicamente sfrutto’ i terreni toscani e tra cui la zona di Volterra e limitrofe a livello agricolo fino alla rivoluzione chiamata “Viva Maria” che decreto’ la fine dell’occupazione francese. Probabilmente questa famiglia ha mantenuto interessi economici in queste zone ancora per qualche decennio dopo l’occupazione Napoleonica. Non c’è documentazione che riporta questi fatti ma i simboli araldici di questa famiglia presenti in struttura ne suggeriscono la probabile occupazione. Una sicura presenza della stessa famiglia é attestata in una piccola frazione sotto Volterra ( ormai un piccolissimo borgo fantasma ) annoverato anche negli stessi simboli araldici presenti al Cavaliere. Il piano terra della proprietà era presumibilmente adibito al commercio e stoccaggio di generi agricoli, le due grandi stanze al primo piano caratterizzate da stupendi pavimenti in cementine erano presumibilmente i locali di rappresentanza e le stanze in alto i locali della servitu’.

Nei primi del novecento sembra che ci fosse già un albergo ed un ristorante al piano terra. Durante la seconda guerra mondiale abbiamo testimonianze che la casa fosse un presidio fascista con scritta in facciata “è l’aratro che scava il solco, ma è la spada che lo difende”. Dopo la guerra sembra sia stato nuovamente albergo e ristorante fino ad essere stato diviso in vari appartamenti e locali commerciali. L’attuale disposizione vuole ridare splendore all’architettura di origine unendo sia il locale commerciale al piano terra che i due piani sopraelevati. Un tocco anni trenta è il filo conduttore che ci ha guidato in questa impegnativa ristrutturazione.

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